LA PAURA
Guardo le gocce d'acqua,
cadere nel vuoto.
Le sento una ad una tutte uguali
toccare la terra bagnata.
Ne vorresti seguire una ,
non riesco.
Chi mi trattiene non "so" .
LA GIOSTRA
Gira la giostra,
luci e colori abbaglianti,
un carosello felice.
"Solo. Un bimbo
con piccolo occhi spenti,
guardano fissi
verso un vortice
pieno di nulla.
Mai avrà un bacio d'amore
tra fiori che odorano di primavera.
Solo in un angolo
un volto senza sorriso
si chiede bestemmiando.
Perché?
Intanto la giostra continua a girare.
AL MARE
Cammino su una scia di velluto
sento i piedi il molle sonno
delle sabbie.
l'odore teso del sudore della gente.
I sogni che si
perdono nel vuoto puro
degli aliti di vento.
MONTAGNE
Guardo le montagne all'alba
le loro linee sono severe
di fredda eleganza.
Adagio ,adagio
si posano le dita del sole.
VECCHI
Hanno gli occhi smarriti
e le menti perse.
Le loro
parole sono perse.
Sono pronto ad,
accartocciarsi come una foglia secca
e farsi spazzare via
PRIMAVERA.
Danza l'inverno morente,
sonnecchia la valle.
Si sbracciano gli alberi
per prendere il tiepito sole.
Fa correre il vento sulle foglie,
sembra di vedere le onde del mare.
La luce mette in fuga il buio,
la primavera è tornata.
I fiori non profumano più,
piangono le gialle chiome degli alberi,
desidero ancora sentire l'odore delle stagioni.
Nei campi si sprezzano le zolle,
il cielo impallidisce.
Dolce aroma di un sogno
che chi muore e alla vita non crede più.
CHIESA
Entro in un mondo
pieno di fascino e mistero.
Un mondo che non mi appartiene.
Un suono d'organo
inebria un mondo
di angeli o di demoni?
Passano le note
di stanche canzoni.
La notte è quasi finita.
Le stelle spengono
la luce senza fare rumore
Fiori non profumano più,
piangono le chiome gialle degli alberi,
desidero sentire ancora l'odore delle stagioni.
Nei campi di spezzano le zolle,
il cielo impallidisce e si sgretola.
Dolce aroma di un sogno
per chi muore e della vita non crede più.
VERSO L'INVERNO
La lue accarezza gli alberi svestiti
il bosco odora di resina
la corteccia delle piante screpolate
che sanno d'inverno.
Ormai sono scordati
i fiori che brillano al sole di primavera.
CITTA'
Case dalle geometrie
impazzite,
sbadigli d'alberi
intorpiditi,
tra i viali artificiosi,
Passi veloci
figure smorte
di gente che corre.
Cielo carta di zucchero
specchia il poco azzurro
delle colline.
Nello spicchio di verde
fiori straziati
dai resti rotti delle bottiglie.
NEVE
Dalle piccole finestre
dai vetri opachi,
guardo cadere i fiocchi di neve.
Nella vecchia casa,
con la borsa dell'acqua calda,
la fioca luce della lampada comunale,
illumina il manto candido che si accumula
il ghiaccio pende dalle gronde,
spacca a falde dai tetti
mi fa rallegrare il cuore.
E' l'alba cade la neve
che ha cancellato
tutti i segni della realtà.
INCONTRO CON LA MORTE
I suoi capelli che gli accarezzano il volto
uno sguardo tenero che abbraccia il vento
Silenziosa
mi prende per mano
e mi conduce tra cielo
ed il mondo dei sogno prigionieri.
Voci invisibili scendono dai monti,
un turbine a forma di croci si
specchia nello stagno ghiacciato.
Orme di luci si spegnevano
a calare della sera.
Una breve sosta nel tempo di nessuno
dove si perde odio e vendetta.
Passo' veloce come una brezza
con il profumo del mare.
IO RICORDO
Io ricordo
Il tempo che
sulle sue spalle,
Mi portava per sentieri
colori erano intensi
in un mondo vivo.
Mi raccontava
le sue illusioni
ormai spente.
Io ricordo:
Il suono di una campana
dai rintocchi lenti e uguali.
suonò per Lui.
Io non c’ero.
VECCHIO ALPINO
la tua penna nera.
E’ seduto con un bicchiere di vino
in mano.
Guardi i giovani alpini
Con invidi e forse con un po’ di disprezzo.
Con gli occhi rossi,
ricordi
le trincee
gli amici morti
il tricolore a brandelli.
i nemici che forse mai hanno odiato
hai dovuto uccidere.
Sorridi stai guardando una bella donna
Dai tondi seni.
Togli il cappello Lo guardi
Vedi croci e medaglie e PIANGI…
L’ULTIMA CORSA
(la morte chiama)
Vecchia
cammina
“Ci provo.”
Tra il pigro lamento dei
passi usati.
Vecchia corri!
“Non posso.”
“Ho le membra stanche.
Vecchia vieni.
Stelle filanti ti
aspettano.
FUNERALE
I
rintocchi della campana
ad intervalli
ad intervalli
lenti ed uguali.
Il corteo si muove
lentamente
sembra dondolare.
La gente a capo chino
calpesta le pietre
urbane.
tra mormorii e lamenti
un raggio di sole
bagna
tutta la piazza.
Rintocca di nuovo
la campana,
segnando il passare
della vita.
La
civetta lancia il suo richiamo,
un attimo di paura.
Poi il , primo raggio di
sole
rischiara tutta la valle.
MORTE
Tempo
piatto
Ore spente
Speranze vane.
ECG…………..
EEG…………..
MONTAGNE
Guardo
le montagne all’alba
le
loro linee sono severe
di fredda eleganza.
Adagio,
Adagio
si posano le dita del sole.
VECCHI
Hanno gli occhi
smarriti,
le menti perdute.
Le
loro
parole sono stentate.
Le loro
parole
sono perse.
Sono pronti ad:
accartocciarsi come una foglia secca
e farsi spazzare via.
INCONTRO
CON LA MORTE
I suoi capelli che gli accarezzavano il volto
uno
sguardo tenero che
abbracciava il vento .
Silenziosa,
mi prese per mano
e
mi condusse tra il cielo
ed il mondo dei sogni prigionieri.
Voci
invisibili scendevano dai monti,
un
turbine a forma di croci si
specchia
nello stagno ghiacciato.
Orme
di luci che si spegnevano
calare la sera.
Una
breve sosta nel tempo di nessuno
Dove
si perde odio e vendetta
Passò
veloce come una brezza
con
il profumo del mare .
Cala l’azzurro
Il sole ritarda poi s’affretta.
E torna
dietro le quinte.
Gli scuri vetri si chiudono.
Il villaggio avvolto nelle preghiera
di un
giorno ozioso.
Così il tempo e concluso.
PRIMAVERA
Danza l’inverno morente,
sonnecchia
tutta la valle.
Si sbracciano gli alberi
il tiepido sole.
La primavera annoiata
fa Correre il vento sulle prime foglie
sembra di vedere le onde del mare
la luce mette in fuga il buio,
primavera è tornata.